Il noto procuratore Nicola Gratteri sottolinea un problema cruciale nella società italiana: la differenza tra istruzione e cultura. Secondo lui, “la verità spesso supera la più fervida fantasia”, e una delle sue principali sfide è la disinformazione del popolo.
Gratteri insiste sul fatto che “in Italia abbiamo un gap non di cultura, ma di istruzione”.
Sottolinea la necessità di investire prima nell’istruzione, dando alle persone gli strumenti e i rudimenti essenziali per comprendere ciò che leggono e, solo successivamente, per raggiungere una vera cultura.
Purtroppo, come evidenzia, “nessun governo negli ultimi decenni ha voluto investire in istruzione”. Questa mancanza di investimento si traduce in un popolo che, privo delle basi formative, potrebbe non avere la capacità di discernimento necessaria in un mondo sempre più complesso.
Gratteri conclude mettendo in guardia sulle conseguenze di tale negligenza: un popolo istruito è un popolo che “non si fa portare a passeggio”, ma che al contrario sceglie, critica e, se necessario, si ribella.