La lotta contro le mafie: una responsabilità collettiva

La lotta alle mafie richiede un sistema giudiziario robusto e la consapevolezza delle nostre responsabilità individuali.

Il magistrato Nicola Gratteri, rifacendosi al grande Giovanni Falcone, ha recentemente espresso alcune riflessioni profonde sul fenomeno delle mafie. Falcone sosteneva che le mafie, essendo un fenomeno umano, avrebbero avuto un inizio e una fine. Sottolineando questo concetto, Gratteri ha ribadito: “È un fenomeno umano e, come tutti i fenomeni umani, finirà quando l’uomo finirà il suo giorno sulla Terra.”

Gratteri va oltre, spiegando che non è possibile affermare quando questo avverrà, ma suggerisce una possibile soluzione. Se avessimo un sistema giudiziario proporzionato alla realtà criminale e se, nel rispetto della Costituzione, riuscissimo a creare un codice penale adeguato a tale realtà, allora potremmo rendere non conveniente delinquere.

E qui risiede la chiave: “Finché sarà conveniente delinquere, le persone continueranno a delinquere.” Gratteri sostiene che se potessimo realizzare tale sistema, avremmo la possibilità di ridurre le mafie del 90% in un decennio. E aggiunge una riflessione umanistica, sottolineando che “in ognuno di noi c’è un piccolo mafiosetto”, che emerge ogni volta che reagiamo a quello che percepiamo come un’ingiustizia.

In conclusione, la lotta alla mafia non è solo una questione giuridica o legislativa, ma è anche una battaglia culturale e individuale, e ogni singolo individuo ha un ruolo da giocare in questa sfida.

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