Castrolibero

Sede della prima edizione del premio Castrolibero,  Castrolibero è un borgo delle Serre Cosentine situato a 559 metri di quota. È gemellato con il comune brasiliano di Catanduva, quello maltese di Gharb e quello polacco di Siemiatycze.

Lo sviluppo edilizio degli ultimi trent’anni, e la conseguente conurbazione con il capoluogo, ha reso la località calabrese un moderno centro prettamente residenziale dell’area urbana cosentina[3]. Il centro storico, a ovest di Cosenza, è posto in cima a un colle che appartiene al versante più orientale della Catena Costiera.

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informazioni utili sulla città ospite della I edizione FEGE

Le origini di Castrolibero sono molto remote e avvolte da numerose leggende. Alcuni studiosi lo identificano con l’antica Pandosia: capitale degli Enotri. Fino al 1863 era denominato Castelfranco. L’antica denominazione di Castelfranco trae origine dalla venuta in Calabria del conte Ottone di Bergamo alla guida di un contingente Franco, calato nell’Italia meridionale per contrastare l’espansione araba sul continente.

Castelfranco fu citato nella Bolla Pontificia emessa il 6 giugno 1248, con cui Papa Innocenzo IV rese a una non meglio precisata Bellae de Amicis vedova di Guglielmo di Montemarano, le terre di Castrum de Francio. Tra il 1330 e il 1340 il feudo di Castelfranco fu acquistato da Annibal Caracciolo di Napoli.

Nel 1487 per volere di re Ferdinando d’Aragona fu fatto radere al suolo il castello eretto dai Normanni nel XI secolo, ordinando: “alli boni homini di Castellofranco che dissabitano la terra et discendano ad habitare al piano.”

Tra il 1562 e il 1566 il feudo di Castelfranco venne acquistato da Valerio Telesio, fratello del celebre filosofo Bernardino; successivamente ucciso nella chiesa di San Giovanni durante una rivolta popolare, avvenuta il 10 agosto 1579. Come molti altri centri delle Serre anche Castelfranco fu devastato dai terremoti del 1638, 1783, 1835, 1854 e 1905.

Per secoli a Castrolibero fu attiva la produzione della seta, ma già agli inizi dell’800 era quasi del tutto scomparsa. Dalla fine dell’800 e per tutta la prima metà del 900, fu molto fiorente l’attività calzaturiera che valse ai castroliberesi l’appellativo di “scarpari “(calzolai); il prodotto tipico fu una calzatura molto rudimentale in cuoio: la pulcina.

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Nei dintorni di Castrolibero ci sono molti borghi e paesini ricchi di storia, di cultura e di tradizioni che faranno vivere al visitatore esperienze folkloristiche indimenticabili: la popolazione locale dimostra la propria vocazione all’accoglienza con l’organizzazione di sagre e di eventi, sempre accompagnati da buon cibo e balli popolari.

In virtù della propria localizzazione geografica Cosenza è città molto versatile in grado di soddisfare ogni aspettativa in fatto di turismo. Chi ama il mare, dalla location cosentina in poco tempo può raggiungere sia il versante ionico che quello tirrenico, giungendo a splendide località di mare dove godersi un ottimo piatto di pesce o un bel bagno in acque cristalline.

Gli appassionati del trekking in montagna, delle escursioni in bicicletta e delle passeggiate nella natura, da Cosenza potranno raggiungere il Parco Nazionale della Sila ed il Parco Nazionale del Pollino, due aree protette incantevoli dove camminare immersi nel verde e godersi la tranquillità di queste zone uniche al mondo.

Per chi predilige sport più estremi e “adrenalinici”, come ad esempio il rafting, sono perfette le Gole del Raganello nel Parco del Pollino, mentre per chi ama la canoa sulla Sila si consiglia il lago Arvo, a Lorica; nei pressi, per la precisione a San Giovanni in Fiore, si può anche provare l’ebbrezza del parco avventura: qui per le famiglie il divertimento è assicurato!

Cosenza non è solo una città che offre opportunità estive, ma regala emozioni ai visitatori anche nel periodo invernale: e infatti è attrezzata per le esigenze degli sciatori; per chi invece cerca relax e benessere offre due importanti centri termali, quello di Guardia Piemontese e le Terme di Caronte a Lamezia Terme.

Cosenza – Ufficio di Informazione e Accoglienza Turistica:

Piazza XI settembre, al centro dello shopping, delle passeggiate e all’interno del celebre MaB (Museo all’aperto Bilotti)
In Piazza T. Campanella n. 21, porta d’ingresso del centro storico

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