Il sociologo della comunicazione Michelangelo Tagliaferri ha recentemente affrontato il concetto ebraico di “tikkùn olam” (riparazione del mondo), utilizzando in modo ironico il suo avanzare nell’età per riflettere sul percorso interiore e sulla necessità di completarlo al meglio. Egli ha sottolineato che i desideri che avevamo da bambini rimangono intatti, anche se col tempo ci rendiamo conto che stiamo cambiando registro.
La Terza Porta: Esplorando il Cammino della Maturità
Secondo Tagliaferri, la terza porta rappresenta una tappa fondamentale in cui dobbiamo ripercorrere le due porte precedenti per mettere a posto le cose che abbiamo lasciato indietro. Ciò richiede uno sforzo considerevole, poiché spesso non ricordiamo più cosa dobbiamo sistemare. Potremmo ritrovarci a inventare storie o a cercare di ricordare nomi che non conosciamo più. Questo processo può essere complicato e talvolta tragico, soprattutto quando si affrontano le relazioni passate che potrebbero non essere state risolte adeguatamente.
C’è una profonda connessione tra dare e avere, una dinamica che caratterizza la cultura ebraica, ma che può essere applicata anche ad altre culture, compresa quella induista. La mancanza di aver completato qualcosa che avremmo potuto fare al meglio è considerata un peccato, non nel senso religioso tradizionale, ma come un’opportunità di rigenerazione. È in questa fase che dobbiamo investire tutta l’energia che non abbiamo utilizzato in passato.
E qui entra in gioco l’aiuto degli altri. Tagliaferri sostiene che abbiamo bisogno degli altri per affrontare le sfide che ci si presentano. Le giovani generazioni in particolare giocano un ruolo cruciale in questo processo. Dobbiamo instaurare un vero dialogo con loro, discutendo dei problemi che non abbiamo ancora risolto, ma avremmo dovuto affrontare. È attraverso questa interazione che possiamo trovare la pace interiore e armonia, che si possono trovare ovunque, anche nelle situazioni più difficili.
Tagliaferri invita a immaginare una conversazione con una nipotina di sei o sette anni, spiegandole i propri errori e i problemi riscontrati prima che lei nascesse. Questo momento è estremamente importante, perché offre la possibilità di pacificare e cercare l’armonia che permea il mondo. L’armonia si trova ovunque, persino nelle cose che sembrano brutte. Esistono sempre elementi armonici che ci forniscono l’energia necessaria per generare la vita stessa. Ecco perché il piacere di fare le cose e il piacere di vivere sono inestricabilmente legati.
In definitiva, secondo Tagliaferri, attraverso il concetto di tikkùn olam e la consapevolezza della terza porta, possiamo impegnarci a riparare il mondo, completando il nostro percorso interiore e creando un dialogo significativo con le giovani generazioni. Attraverso questo impegno e la ricerca dell’armonia, possiamo trovare la gioia nel fare le cose e nel vivere pienamente, portando avanti il desiderio di realizzazione che ci accompagna sin dall’infanzia.