Programma IV Edizione
18 e 19 agosto 2022
Cos'è FEGE?
FEGE è il primo Festival di Editoria e Giornalismo Emergente nato per valorizzare e dare voce alle nuove firme giornalistiche e autoriali in tutto il panorama nazionale.
Il festival, ideato e diretto da Piero Muscari e Danilo Russo per la Piero Muscari Storytailor, si svolgerà il 18 e il 19 agosto a Bobbio, in provincia di Piacenza.
Due serate in cui verranno coinvolti i maggiori organi di stampa regionali, le case editrici e i circuiti editoriali indipendenti.
Durante il festival si assegnerà il premio FEGE, ai giovani emergenti, mentre alle figure senior sarà assegnato il Premio nazionale “Memorial Oliviero Beha” per il giornalismo libero e positivo, l’unico riconoscimento in Italia dedicato alla memoria del grande giornalista scomparso nel 2017, autore di diverse inchieste ed editoriali di denuncia.
L’evento registrerà la presenza di mass media, esperti del settore dell’informazione e scrittori che terranno workshop, lezioni e incontri.
#Temi dell’anno, #Narrazione della legalità
www.fege.it www.scrittori.tv
Protagonisti e istituzioni della quarta edizione
In collaborazione con la Capitale del libro
Dallo scorso anno Fege è in partnership con la Capitale italiana del libro, che per l’anno 2022 è IVREA, da cui arriverà un ospite importante.
Un’altra importante iniziativa che verrà presentata in vista delle prossime edizioni è la selezione da parte dei vari ordini dei giornalisti regionali del giovane emergente che si è distinto durante l’anno. Un’occasione per far diventare il festival un punto di riferimento nell’individuare ed intercettare le nuove firme della carta stampata.
Anche quest’anno alla regione Emilia Romagna sarà gemellata ad una Regione D’italia attraverso l’ordine dei giornalisti di quella regione.
Il saluto di Piero Muscari
“Torna FEGE, Edizione 2022: un Festival, quest’anno, come l’anno scorso, in un piccolo borgo del piacentino nel quale non arriva neppure il treno. È un percorso non lineare, come sempre accade al Sistema della cultura italiana, più avvezza a muoversi intorno alle grandi capitali (come Roma, Milano, Firenze) che non a nei piccoli centri della provincia italiana… Ma FEGE si è assunto questa sfida ambiziosa, che sta riuscendo a vincere nonostante le difficoltà.
Un paese che, come il nostro, costringe le menti migliori ad arretrare, non è un paese civile, moderno; fare un festival di editoria e giornalismo in un piccolo borgo della regione Emilia-Romagna è un segnale forte che intende abbattere le disparità territoriali.
Veicolare al meglio la forza di un territorio attraverso la cultura: erano questi gli intenti che nel 2009 ci avevano portato a far nascere il premio Castrolibero. Un riconoscimento che già dal nome riprendeva il senso di libertà insito nel luogo. Ho costruito dunque, partendo dal Premio Castrolibero, che avevo già ideato nel 2009, il Progetto di FEGE, il primo Festival dell’Editoria e del Giornalismo Emergente.
In oltre un trentennio di attività nel settore della comunicazione ho creato decine di format il cui valore è stato riconosciuto sia nel pubblico che nel privato, da amministratori e imprenditori oltre che, ovviamente, dal pubblico di riferimento. Perciò sono orgoglioso di aver messo la mia esperienza al servizio di un’idea di comunicazione e di cultura molte forte, che potesse realizzare una serie di obiettivi di grande rilevanza per i territori. È stata una grande scommessa, vinta non solo da me ma, naturalmente, da tutti coloro che, a vario titolo, hanno partecipato a questa impresa.
Ho voluto che FEGE puntasse su una nuova narrazione del Paese e che, per farlo, chiamasse a raccolta le penne migliori, scrittori e giornalisti, e gli editori più prestigiosi, chiedendogli di guardarne il lato più in ombra di scriverne in maniera nuova e diversa, promuovendone le risorse.
Infine un’ultima, doverosa, considerazione: il profondo rapporto che avevo avuto modo di stabilire con Oliviero Beha nel 2009 (in occasione del conferimento del Premio Castrolibero, che considero l’edizione 0 di FEGE) e la sua prematura scomparsa nel 2017 mi hanno spinto ad associare a FEGE (I ediz. 2018) un Memorial dedicato alla sua figura di giornalista libero e in controtendenza; l’amicizia con la sua famiglia, in particolare con la figlia Germana, mi hanno confermato in questo proposito ricco di significati. FEGE si è collegato così un’idea di libertà e indipendenza di cui il Paese tutto ha bisogno
Intellettuale “scomodo”, Oliviero Beha non è mai sceso a compromessi, rappresentando una voce indipendente e “fuori dal coro” nel panorama italiano della stampa e della comunicazione. Anche per questo abbiamo associato a FEGE il Premio Memorial Oliviero Beha, nella certezza che questo richiamo potesse qualificare e onorare tutti quei giornalisti privi di qualunque forma di ipocrisia e difensori della libertà di pensiero.”
Programma delle serate
Sono possibili variazioni sul programma con integrazioni e o variazioni.
Giovedì 18 agosto - ore 21:00
- Saluti del vicesindaco di Bobbio
- Video medley sulla storia del premio, con gli stralci più significativi sul tema del giornalismo
- Premio FEGE a Pietro Comito, giornalista emergente della Regione Calabria, gemellata con l’Emilia Romagna
- Premio Oliviero Beha al giornalista Radiofonico dell’anno, Davide Giacalone (RTL 102.5)
- Minitalk Minitalk (narrazione e divulgazione della cultura della legalità) con Davide Giacalone, Nicola Gratteri, Pietro Comito e Michelangelo Tagliaferri (sociologo della comunicazione e Vicepresidente del Comitato scientifico del premio)
- Premio Oliviero Beha per la cultura della legalità a Nicola Gratteri
Venerdì 19 agosto - ore 21:00
- Saluti del vicesindaco
- Video medley sul meglio della prima serata
- Premio FEGE ad Alice Facchini, giornalista emergente della regione Emilia Romagna, gemellata con la Calabria
- Mini tallk show (narrazione sociale e testimonianza: la voce degli ultimi) con Domenico Iannacone, Alice Facchini e Michelangelo Tagliaferri (sociologo della comunicazione e Vicepresidente del Comitato scientifico del premio)
- Premio Oliviero Beha al giornalista televisivo dell’anno Domenico Iannacone (RAI)
Spesso mi ricordano quanto papà fosse tacciato di essere un giornalista arrogante e controcorrente. Oggi non posso fare a meno di pensare a come, con la sua pacata ironia, sono certa avrebbe risposto: “La vera questione è essere arrivato negli anni a credere che sia una merito e una fortuna aver cucito addosso tali aggettivi! Io infatti mi arrogo il diritto di voler tutti i giorni fare il mio mestiere nell’unico modo che conosco, secondo coscienza […] Mi arrogo il dovere, proprio in nome del mestiere che faccio, di raccontare il vero, senza omissioni o realtà mascherate […] Nei miei pezzi ho il diritto e l’obbligo morale di non risparmiarne la mia opinione, ma sempre dopo aver fornito a chi legge gli strumenti per formularne una propria. Posseggo la libertà, come giornalista, ma prima ancora come Oliviero, di non vendermi né farmi comprare, di non lasciare correre o far finta di nulla di fronte al poco chiaro, al non vero, al non detto […] Sento la responsabilità come uomo, come personaggio pubblico e soprattutto come esempio che vorrei essere per i miei figli, di definirmi coerente, pulito, onesto […] Mi arrogo presuntuosamente il diritto, che tutti dovrebbero possedere, di camminare con la schiena dritta e lo sguardo proiettato in avanti, libero di muovermi, di fermarmi, di cadere per poi rialzami. Non è mai stato facile andare controcorrente, ma è sempre stato assolutamente naturale per me e questo è ciò che spero arrivi a chi verrà dopo.”
Germana Beha, Presidente Comitato Scientifico di FEGE
In collaborazione con Scrittori TV
Scrittori.tv è la prima web tv dedicata agli scrittori e al mondo del libro: si tratta di vera e propria piattaforma di contenuti che parla per immagini e spiega, con la viva voce dei protagonisti, cosa c’è dietro un libro.
Premiata nel 2011 dalla Femi come migliore web tv dell’anno, Scrittori.tv sta creando il primo video database degli scrittori e dei libri italiani.
Entrare nella community contribuisce a creare un vero e proprio sistema informativo multimediale 4.0. Diversi anche i premi letterari con i quali sono state aperte delle collaborazioni e che si affidano al sito per la valorizzazione dell’evento. Scrittori.tv, grazie a uno staff affiatato di giornalisti, redattori, copy ed esperti social, assicura al libro in uscita il massimo della promozione occupandosi anche di organizzare un tour in location esclusive in grado di pubblicizzare al meglio l’opera.
All’interno del sito trovano spazio: interviste agli autori, eventi, news, iniziative, schede e suggerimenti sulle nuove uscite editoriali; il tutto a portata di clic. Scrittori.tv: tutta l’anima e la magia che sta dietro un libro!
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Si è tenuta alle ore 14 del 25 Ottobre 2019 la Lectio Magistralis di Luca Telese dal titolo “Dal tempo dell’inchiostro a quello del digitale, dai grandi giornali ad Internet.
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Incontri Giornalismo 2019
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I libri strumenti di libertà
Non è giornalista, come tiene a puntualizzare Michela Murgia con la consueta grinta e ironia, ma è senz’altro una tra le voci femminili più coraggiose e d’impatto per quanto riguarda la scrittura ma anche il modo di comunicare che difende a spada tratta, mettendo in luce l’importanza dell’uso dei termini se si vogliono portare avanti battaglie come quella femminista. Dichiara un rapporto conflittuale con chi produce linguaggi di massa, soprattutto su temi come il femminicidio. L’informazione tradizionale se ne frega del pensiero delle donne, dice e alterna momenti di riflessione molto seri con brillanti note ironiche sull’argomento, come quando afferma “quando il gioco si fa duro il maschio inizia a giocare”. O quando dice “Il patriarcato funziona un po’ come un virus… il femminismo si presenta in forma di vaccino” Perché purtroppo siamo in un Paese in cui le donne devono urlare per farsi sentire e Michela Murgia confessa “Vorrei vivere in un Paese in cui le donne non debbano aver bisogno di fare paura”.
Il patriarcato funziona un po’ come un virus
Alla luce delle vicende attuali, oggi a distanza di 20 anni, si potrebbe pensare che Riccardo Iacona abbia avuto una premonizione quando affermava che non lo convinceva “il racconto della guerra utile … umanitaria…”. Non si tratta di premonizione, chiaroveggenza, ma di attenzione ai fatti a quanto accade, perché i fatti vanno osservati e analizzati e “non bisogna abbandonare le notizie … i giornalisti devono smettere di farsi dettare l’agenda dai politici …Questo è un paese che ha paura delle notizie, danno fastidio … Bisogna riportare ordine nelle notizie è un impegno morale”.